Il gamay è un vitigno a bacca nera che deve il suo nome al villaggio di Gamay a sud Baune, nella Côte d’Or in Borgogna. Qui, infatti, fu nominato la prima volta nel 1360, dopo la peste nera, quando fu utilizzato come sostituto del pinot nero in quanto più resistente alle malattie e più produttivo, caratteristica fondamentale in un momento di crisi. In seguito la sua popolarità è vacillata a causa del Beaujolais Nouveau, che nelle sue versioni più commerciali l’ha relegato a vitigno da quantità più che da qualità. Il vitigno gamay è coltivato in Italia soprattutto in Valle D’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Piemonte, ma si trovano produzioni interessanti anche in Toscana.
Sinonimi e cloni
- Sinonimi: (Gamay Beaujolais) borgognone nero, gamay nero a succo bianco, piccolo gamay, gamay rotondo […]; (Gamay grigio) beurot, gamay bourot […]; (Gamay de Bouze) rosso di Bouze, rosso di Couchey […]; (Gamay de Chaudenay) teinturier de Chaudenay, gamay six-pièces […].
- Cloni: sotto il nome gamay si raggruppano molti cloni che hanno in comune molte caratteristiche, tanto da utilizzare per lo più il nome generico.
Gamay: caratteristiche
… della pianta
- Aspetto: foglia media, quasi larga quanto lunga, orbicolare o trilobata, seno peziolare a V più o meno aperto, pagina superiore leggermente bollosa e pagina inferiore quasi glabra ed entrambi i lati sono di colore verde medio. Picciolo medio, di media grossezza e appena rosato.
- Maturazione: I e II decade di settembre. Grappolo medio-piccolo, cilindrico, spesso alato e compatto. Acino medio o piccolo, leggermente ellissoide e regolare. Buccia fine, ma resistente, mediamente pruinosa e di colore nero profondo. Polpa succosa dal sapore semplice.
- Produttività: media e costante.
- Vigoria: media.
- Resistenza alle avversità: sensibile all’oidio e alla peronospera.
… del vino prodotto
Non è adatto all’invecchiamento, ma eccelle se sottoposto a macerazione carbonica per elaborare vini tipo novelli di pronta beva.
- Esame visivo: rosso rubino con riflessi violacei.
- Esame olfattivo: intenso, fruttato e vinoso.
- Esame gusto-olfattivo: asciutto, non molto strutturato, poco tannico, con una grande spalla acida, mediamente alcolico e di facile beva.
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Zone di coltivazione
- Italia: (zone idonee e consigliate) Piemonte, Valle D’Aosta; (zone idonee) Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, province di Udine e di Gorizia; (zone in cui è in osservazione) provincia di Verona.
- Mondo (in ordine di quantità): Francia (Beaujolais; Valle della Loira); Svizzera (Ginevra; Valais; Vaud); Canada (Ontario); Turchia (Marmara); Italia; Brasile.
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Gamay: vini italiani DOCG e DOC dove è ammesso
- DOCG: nessuna.
- DOC: Colli del Trasimeno o Trasimeno, Valle d’Aosta o Vallée d’Aoste.
Conclusione
Oggi gamay è sicuramente un vitigno capace di donare interessanti vini rossi subito godibili anche per un winelover con un palato non esperto, anche in una versione diversa dal commerciale Beaujolais Nouveau. In passato, tuttavia, fu due volte vietato nella sua terra d’origine, la Borgogna. La prima volta nel 1395 dal duca Filippo il Temerario, che lo considerava troppo duro per donare un vino degno della fama dei grandi vini di Borgogna. La seconda volta nel 1455 dal duca Filippo il Buono con la seguente motivazione: “I duchi di Borgogna sono conosciuti come i signori dei migliori vini della cristianità. Manterremo la nostra reputazione”.
Fonti:
© Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Catalogo Nazionale delle varietà di vite.
© Bassi C., Sommelier: il manuale illustrato, Cammeo DiVino, Monte Isola, 2022, pp. 149 -150