Ischia cosa vedere nell’isola verde? Situata nel golfo di Napoli, è la più grande tra le isole partenopee. Famosa per le terme, le sorgenti naturali, il mare cristallino e la buona cucina, vanta anche ottimi vini e una straordinaria ospitalità. Eppure da sempre Ischia è stata un’isola tutt’altro che tranquilla: si sono succedute eruzioni vulcaniche e altri eventi disastrosi (vedi la frana Ischia), le battaglie e le storie diventate prima leggende e poi misteri. Forse anche questo ha contribuito a preservarne intatto il fascino per millenni, per poi regalarlo ad ogni persona approdata sulle sue coste.
Ischia cosa vedere? Informazioni utili e 2 itinerari alternativi
Geografia
Ischia è un’isola vulcanica situata nel golfo di Napoli. Insieme alle isole di Procida, Vivara e Nisida, appartiene all’arcipelago delle isole Flegree ed è la più grande di queste. Nell’isola di Ischia sono presenti 6 comuni: Ischia, Forio, Lacco Ameno, Casamicciola Terme, Serrara Fontana e Barano d’Ischia.
Gli studi fanno risalire la formazione di Ischia “solo” a 150.000 anni fa, quando i primi crateri nacquero proprio dove attualmente sorge il Castello Aragonese Ischia. L’attività sismica ha subito un brusco arresto intorno al 1300, ma tutt’oggi è presente un’attività vulcanica minore che dona sorgenti termali e sabbia calda.
Nome
Nel nome stesso Ischia risiede una storia avvincente. Iscla Maior (o Isola Maggiore, da qui Ischia) venne usato per la prima volta dal papa Leone III in una lettera indirizzata all’imperatore Carlo Magno per denunciare lo stato di abbandono dell’Isola dopo il passaggio dei saraceni. Il primo nome di Ischia fu Pithecusa, che potrebbe derivare dalla parola greca pithekos che significa scimmia. Una leggenda narra infatti che nell’isola di Ischia fossero presenti delle scimmie. Tuttavia l’ipotesi più accreditata è che derivi invece da pithoi, che significa vaso di terracotta, la cui lavorazione è stata indubbiamente importante nella storia dell’isola. Un nome ancora più affascinante lo diedero successivamente i romani: Aenaria, ovvero luogo delle viti e del vino. Questo testimonia l’importanza che già allora aveva la coltivazione della vite ad Ischia e il riconoscimento che avevano i suoi vini fuori dai confini locali.
Leggende
Ischia nasconde anche un lato oscuro e accattivante fatto di leggende, storie fantastiche e miti, nascosti negli angoli più antichi e misteriosi dell’isola in bilico tra il passato e il presente, tra il reale e l’irreale.
- Le janare. I racconti popolari narrano della presenza, fino a pochi anni fa, delle janare (ovvero streghe), rappresentate come vecchine capaci di fare fatture e malocchi. Erano numerose e si riunivano in cantine o in altri luoghi bui per invocare il favore delle tenebre.
- Il lupo mannaro. Una leggenda narra che in un’isola profondamente diversa dalla sua forma odierna, caratterizzata da boschi con una folta vegetazione, vivevano mostri come il lupo mannaro. L’unico modo per salvarsi da questa orribile creatura era correre verso l’alto – il lupo mannaro non poteva salire verso l’alto – o pungerla con uno spillo e fargli riacquisire così la forma umana.
- Gli spiritelli. Un altro racconto popolare parla di spiriti domestici presenti in tutte le case di Ischia. Questi amavano fare regali alle donne, a patto che esse nascondessero la loro esistenza. Se invece queste rivelavano la loro presenza, da spiritelli buoni si trasformavano in spiriti cattivi e perseguitavano le sventurate fanciulle con dispetti.
- Il drago. Un’altra leggenda racconta che nei tempi antichi tutti gli abitanti di Ischia vivevano in un unico paese. In quel tempo un drago era il padrone assoluto dell’isola, si nascondeva nelle grotte e, quando usciva in volo divorava gli abitanti della città e non c’era alcuna possibilità di scampo. Un giorno, un giovane affrontò il terribile drago e lo uccise. I suoi resti volarono per tutto il paese e ogni luogo dell’isola venne nominato in base al pezzo del corpo del drago caduto a terra: testaccio, panza, bocca e ciglio.
Itinerario #1: Alla ricerca dei borghi del tufo verde di Ischia
Il tufo verde di Ischia ha fatto sì che fosse soprannominata l’isola verde. Si tratta del tufo del Monte Epomeo di origine vulcanica che, oltretutto, dà un prezioso spunto per visitare il Borgo del Ciglio. Un luogo che deve il suo nome alla leggenda: si narra infatti che il borgo si trovasse sulle ciglia del gigante Tifeo. Oggi è un insieme suggestivo di case, ristoranti e chiese tra cui l’affascinante Chiesa di San Ciro.
Itinerario #2: le antiche case dei vignaioli del bosco della Falanga
Il tufo verde di Ischia ha dato vita anche a un villaggio di case costruite con grossi blocchi di pietra, primi alloggi temporanei dei coltivatori d’uva, poi vere e proprie dimore delle loro intere famiglie. Tutto cominciò nel 1927 quando il professore tedesco dell’Università di Lipsia Paul Buchner acquistò un grande vigneto ad Ischia, prima come casa vacanze e poi come casa della vita dal 1944. Si innamorò al punto dell’isola da volerne studiare la storia, e fu particolarmente affascinato da questo enorme villaggio ormai abbandonato di case verdi mimetizzate nel bosco, alle quali dedicò anche un libro in cui parlava del suo lavoro di ricerca. Queste abitazioni erano diversissime tra loro: alcune curate e molto confortevoli – con tanto di porte e mobili in legno di discreta fattura, altre invece erano solo buchi nella roccia con una pietra sferica fatta rotolare e usata come porta.
Un itinerario affascinante è proprio scoprire come vivevano i coltivatori d’uva ischitani dal XIV al XX secolo, visitare le loro dimore verdi e immaginarle ricolme di attrezzi rurali per la coltivazione della vite e la raccolta dell’uva. E scoprire così un’isola meno volta alla bellezza del mare, meno turistica e incredibilmente autentica.
Ischia cosa vedere? 5 luoghi da non perdere!
Ischia è sole, mare e splendide spiagge, ma è anche storia e natura. Una volta arrivati sull’isola i luoghi da visitare assolutamente sono il Castello Aragonese, i giardini La Mortella, Forio, le terme e San’Angelo.
Castello Aragonese Ischia
Il castello Aragonese sorge su un isolotto collegato all’isola di Ischia da un ponte lungo poco più di 200 metri. Il castello sorge su una roccia di magma consolidata dopo una delle più importanti eruzioni vulcaniche dell’isola ed è proprio in questo luogo che si sono svolti la maggior parte degli avvenimenti, delle battaglie e della vita cortese ischitana.
Giardini La Mortella
Realizzati nel 1956 da Susanna Walton, collezionista botanica, e William Walton, musicista, i giardini La Mortella regalano una passeggiata pittoresca tra rocce vulcaniche, fontane, corsi d’acqua e piante rare di diverse parti del mondo. Il giardino è diviso in due parti, una parte inferiore, fresca e all’ombra ideale per le piante tropicali e una parte superiore più soleggiata ideale per le piante mediterranee.
Forio Ischia
Le bellezze di Forio sono innumerevoli e tra questi da non perdere ci sono la baia di Sorgeto, un parco termale a cielo aperto con acque bollenti che permettono di fare il bagno tutto l’anno, il Torrione, la più alta torre di Forio, e la Chiesa del Soccorso, una costruzione bianca che spicca su un promontorio dedicata alla Madonna della Neve.
Si narra che in questa chiesa, nell’anno 1306, viveva una donna molto devota alla Madonna con un figlio con un carattere terribile almeno quanto la madre. Tutte le volte che il ragazzo la faceva arrabbiare ella invocava il demonio e gli chiedeva di prenderlo con sé. Un giorno la donna fu ascoltata e il demonio apparve con l’intento di esaudirne il terribile desiderio. La madre, per paura di perdere il figlio, iniziò a invocare l’aiuto della Madonna che apparve con un nodoso bastone e scacciò via il demonio. Il ragazzo dallo spavento si rifugiò tra le piaghe delle vesti della madre celeste e da allora il cuore di entrambi si addolcì. La statua della Madonna con il bastone intenta a scacciare il demonio si trova alle spalle dell’altare della chiesa.
Centri termali
Ischia è famosa per i numerosi centri termali come i Giardini Poseidon, il Parco Termale di Negombo, il parco termale Castiglione e tanti altri. Questa ricchezza naturale ha reso famosa Ischia fin dall’antichità infatti le terme erano già conosciute all’epoca dei greci e successivamente con l’arrivo dei romani si realizzarono numerose stazioni termali in tutta l’isola. Tutte le piscine presenti sono state progettate per il rilassamento, la prevenzione dei reumatismi, la bellezza della pelle, la stimolazione della circolazione e l’eliminazione delle tossine.
Sant’Angelo Ischia
Il Borgo di Sant’Angelo è caratteristico per le sue case colorate, i negozi di souvenir e i tanti bar con tavoli all’aperto, ideali per gustare un buon caffè e una sfogliatella in tutta tranquillità rilassandosi persi ad ammirare il mare.
Ischia cosa vedere… e mangiare
Ischia offre una cucina caratterizzata da una doppia anima: la tradizione marinara e la cucina di campagna. Appena sbarcati sull’isola si viene accolti dai profumi della cucina partenopea e i limoni, i pomodorini, i fritti, la pizza, gli scialatielli con cozze e crema al limone, gli spaghetti con le vongole, la frittura di paranza, le alici ripiene e la sfogliatella riccia sono solo alcune delle prelibatezze che si possono apprezzare sull’isola. I piatti tipici e caratteristici di Ischia da assaggiare sono: la zingara ischitana, il coniglio all’ischitana e il pesce spada all’ischitana.
Zingara ischitana
La zingara ischitana è un crostone di pane farcito, realizzato per la prima volta nel 1977 nel borgo di Ischia Ponte nel pub “La virgola” da una giovane coppia ischitana, Aniello Massa e Giovanna Molino. Il panino è realizzato con 5 ingredienti semplici e di qualità: fette di pane casereccio abbrustolito, maionese, pomodoro, mozzarella fiordilatte e prosciutto crudo. Qualche minuto in piastra e si realizza la zingara ischitana, chiamata così in nome della semplicità dei suoi ingredienti. Oggi viene servito con l’aggiunta della lattuga per dare più freschezza al panino ma nella ricetta iniziale non era presente.
Coniglio all’ischitana
Il coniglio all’ischitana è uno dei piatti più tipici dell’isola e viene cucinato in un tegame di terracotta con aglio, olio EVO, peperoncino, erbe aromatiche e vino Biancolella. Il piatto nasce intorno al 470 a.c. quando i siracusani approdarono sulle coste ischitane e trovarono tantissimi conigli selvatici. Negli anni la preparazione del piatto ha subito numerose variazioni e oggi viene cucinato anche con l’aggiunta del pomodoro.
Pesce spada all’ischitana
Sull’isola d’Ischia, c’è una particolare preparazione che esalta il pesce spada il quale viene prima fatto marinare in un composto di olio, sale, pepe, limone, menta e salsa Worcestershire e poi arrostito.
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Chiara Bassi
Ischia cosa vedere… e bere!
La viticoltura ad Ischia risale al 700 a.C. e una leggenda racconta che Bacco si adirò perchè erano state strappate alcune viti in Asia per essere trapiantate proprio qui. Una volta scoperto il furto, Bacco rincorse i traditori fino ad Ischia, ma rimase così incantato dalla bellezza dell’isola che non solo non ebbe il coraggio di ucciderli, ma ordinò di piantare altre viti per tutta l’isola. La DOC Ischia è nata nel 1966 e tutti i vini devono fare un periodo di affinamento in bottiglia ad Ischia per potersi fregiare della fascetta della DOC. I vini della DOC Ischia comprendono cinque tipologie:
- Ischia Bianco DOC: elaborato dai vitigni forastera (45-70 %), biancolella (30-55 %), altri (max 15 %), è un vino bianco di colore giallo paglierino più o meno intenso, asciutto e delicato che si abbina ad antipasti e fritti di pesce.
- Ischia Biancolella DOC: elaborato da uve biancolella, un vitigno autoctono, è un vino fresco e sapido dai profumi agrumati e di erbe aromatiche;
- Ischia Forastera DOC: elaborato da vitigno forastera (almeno 85%), è un vino bianco di colore giallo paglierino più o meno intenso con profumi di fiori gialli, camomilla e frutta tropicale che tradizionalmente si abbina agli spaghetti alle cicale di mare.
- Ischia Rosso DOC: elaborato dai vitigni piedirosso (40-50%), guarnaccia (40-50%) e altri vitigni (la % rimanente, massimo 15%), è un vino rosso rubino più o meno intenso con profumi vinosi, asciutto e tannico che si abbina a arrosti di carne e cacciagione e formaggi stagionati.
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Per ‘e palummo (Piedirosso) DOC: elaborato da vitigno piedirosso (almeno 85%), è un vino rosso rubino vinoso, asciutto e di medio corpo che tradizionalmente si abbina al coniglio all’ischitana.
Conclusione
Le cose da vedere a Ischia sicuramente non finiscono qui, tanta è la bellezza di questa splendida isola. Luogo di vacanze da sogno, brevi o lunghe che siano, Ischia è l’ennesimo gioiello paesaggistico ed enogastronomico di cui l’Italia si fregia.