Visitando il Cubo di Ceretto nelle Langhe abbiamo scoperto uno dei mezzi espressivi più potenti che l’architettura ha a disposizione: quello del simbolo che parla con astrazione alla nostra coscienza. In Toscana invece, nella Cantina Bulgari, un approccio totalmente opposto e di defilata eleganza, ci è servito per dimostrare che il progettista può contare anche su un altro tipo di forza, quella sussurrata come un delicato incantesimo tra le pieghe della natura. Per la terza tappa di questo viaggio alla scoperta delle cantine vini più belle, volando fino a Bolzano, scopriamo nella Kellerei Kurtatsch un terzo strumento: quello dell’impatto scenografico.

Kellerei Kurtatsch: il palcoscenico della natura

Su progetto dello Studio Dell’Agnolo-Kelderer, Kellerei Kurtatsch è un edificio che vive quasi unicamente nella dimensione della sua facciata, una suggestiva quinta teatrale che si erge assertiva come un sorriso dolomitico sul meraviglioso palcoscenico delle montagne. Il gesto è forte eppure di grande sensibilità formale e coerenza paesaggistica al punto da poter relazionarsi con le dolomiti in modo parentale, quasi come se l’edificio fosse un parto recente dello stesso processo secolare geologico che ha generato le montagne.

Kellerei Kurtatsch

Un mirabile esempio di come l’architettura contemporanea possa scegliere l’integrazione con il paesaggio non soltanto scomparendovi in atteggiamento mimetico, ma anche diventandone protagonista esattamente come faceva l’architettura antica e medievale: un valore che oggi riconosciamo ad esempio tranquillamente ad edifici di grande impatto come i castelli.

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Kellerei Kurtatsch: sostenibilità ambientale e sociale

La struttura del fronte, che attraverso elementi singoli tutti diversi e vicendevolmente valorizzanti va a creare un unico organismo, rappresenta perfettamente il terroir della zona, unico ma ben diversificato,  come del resto anche la struttura stessa della cooperativa culturale vinicola Kurtatsch, che nasce ai primi del novecento e basa oggi i suoi valori sui concetti di sostenibilità naturale e sociale, riunendo sotto di se più di 190 produttori.

Kellerei Kurtatsch Facciata

Il cemento utilizzato per la costruzione della facciata porta la montagna anche dentro le ossa dell’edificio poiché contiene polvere di dolomia, la pietra locale nella quale è anche scavata la barricaia al fine di trarne tutti i benefici bioclimatici del caso. Questo suggestivo ritmo lapideo, che ricorda quasi lo scheletro di un preistorico fossile marino portato alla luce dagli strati sedimentari delle rocce, mantiene pur nella sua massività vertebrale un senso di sospensione e leggerezza grazie agli intervalli vetrati che permettono una relazione costante con il paesaggio.

Kellerei Kurtatsch

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Kellerei Kurtatsch: nel cuore della montagna

Gli interni, basati su una elegante semplicità formale, restano fedeli ai materiali tradizionali, generando spazi lignei accoglienti e domestici, dove le sensazioni fredde e minerali dell’esterno lasciano spazio al calore del materiale vivo e del rifugio alpino. Le tecnologie di sostenibilità ambientale in termini di risparmio energetico, riduzione delle emissioni inquinanti e benessere igrotermico sono massimizzate in conformità degli alti standard Casa Clima.

Kellerei Kurtatsch

Scendendo nel cuore della cantina si passa nel regno del buio e del silenzio attraverso ambienti più tecnici e austeri: spelonche antropiche e corvine dal sapore industriale dove tuttavia il contatto con la parete rocciosa non si perde mai. Una costante e fiera dichiarazione di fedeltà e rispetto per la personalità decisa e ben definita di questi luoghi, perfettamente restituita nello stile dei vini qui prodotti al nobile cospetto della dolomia.

Kellerei Kurtatsch

Il progetto in breve

  • Progetto: Da-K architetti
  • Committenza: Kurtatsch Soc. Agr. Coop.
  • Dove e quando: Cortaccia, Bolzano, 2019
  • Crediti fotografici: Oscar Da Ritz
Kellerei Kurtatsch

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