La Pasqua Ebraica, detta anche Pesach (= andare oltre) in ricordo della fuga degli ebrei dalla schiavitù dell’Egitto, è la festa più importante d’Israele e ha una durata di otto giorni (7 giorni solo in Israele). Per tutto il periodo è proibito cibarsi di qualsiasi cibo contenente lievito ed è per questo motivo che la Pasqua Ebraica è detta anche la festa degli azzimi. Il pane azzimo è l’unico pane di cui è consentito nutrirsi perchè il suo consumo commemora la velocità con cui gli ebrei abbandonarono l’Egitto: questi, non avendo avuto il tempo di far lievitare il pane, prepararono delle focacce azzime. Nella Bibbia la parola pane è presente ben 270 volte e diverse sono le ricette del pane che si possono trovare nel testo sacro, ognuna di essa legata a una storia emozionante e coinvolgente di un patriarca, di un re o di un profeta. Gesù stesso durante l’Ultima Cena della Pasqua Ebraica mangiò il pane azzimo: “Egli prese il pane, lo spezzò e lo diede ai suoi discepoli…”… ma com’era fatto questo pane? In questo articolo sono presenti la ricetta pane azzimo e quella della salsa charoset spiegate passo a passo con le foto.
Pasqua ebraica e pane azzimo
Il pane azzimo, realizzato solo con due ingredienti, è stato per molto tempo l’unico pane consumato nel mondo antico. Secondo diversi studiosi la lievitazione del pane è stata scoperta dagli antichi egizi e il lievito, utilizzato ai tempi, era un pezzetto di pasta fermentata dei giorni prima che veniva mescolata al nuovo impasto.
Nella Bibbia il lievito è un elemento che, gonfiandosi, simboleggia orgoglio e autosufficienza. Per questo, nei giorni precedenti la Pasqua Ebraica, per adempiere al precetto e commemorare la fuga degli ebrei dall’Egitto, tutta la casa deve essere accuratamente ripulita da ogni residuo di hametz, ossia di qualsiasi cibo lievitato. Tutti i piatti tipici della Pasqua Ebraica sono presenti e raccontati nella Bibbia, alcuni di essi descritti con precisione mentre altri soltanto citati, ma anche gli artisti di tutte le epoche hanno raffigurato momenti di questo avvenimento. Emblematico è il caso dell’Ultima cena dove si celebra la Pasqua Ebraica, dipinta da Leonardo Da Vinci ma anche da altri pittori più o meno famosi. Questi, nelle loro opere, hanno messo sulla tavola i cibi che probabilmente Gesù e gli apostoli hanno mangiato: pane azzimo, erbe amare, charoset e agnello arrostito, ma anche cibi originali e insoliti come anguilla grigliata guarnita con fette d’arancia presente proprio nell’Ultima Cena di Leonardo Da Vinci.
La cucina della Bibbia
Non è azzardato affermare che la Bibbia sia il primo e il più grande libro di cucina mai scritto: una serie di menù che raccontano la tradizione gastronomica dei patriarchi, dei profeti, dei re e degli apostoli.
Gesù, per esempio, sembra avere una grande dimestichezza in cucina come un esperto gastronomo. Il pesce alla brace che preparò per gli apostoli sul lago di Tiberiade, la conoscenza della lievitazione della pasta, il riferimento alla giusta quantità di sale per insaporire il cibo, la distinzione tra pesci buoni da mangiare e pesci da scartare… sono solo alcuni aneddoti che dimostrerebbero la sua grande conoscenza dell’arte della cucina.
Sia nell’Antico sia nel Nuovo Testamento sono citate numerose ricette che accompagnano la vita avventurosa dei personaggi biblici: il pane azzimo, il charoset, lo stufato di vitello, l’arrosto di agnello, la minestra di lenticchie, il pesce arrostito…
Il pane nella Bibbia
Sedersi a tavola con Abramo, Mosè, Ezechiele, Aronne e Gesù consente di fare uno straordinario viaggio in una storia fatta di tradizioni, riti e ricette realizzabili ancora oggi… come il pane azzimo condito con la salsa charoset a base di frutta secca. Tuttavia quante altre ricette del pane sono presenti nella Bibbia?
“Il pane della fecondità” di Abramo
Nel libro della Genesi si racconta di un giorno in cui Dio, alle querce di Manre, apparve ad Abramo nelle vesti di tre uomini. Abramo, quando li vide avvicinarsi, andò di fretta nella tenda da Sara, sua moglie, e le disse: “Presto, tre staia di fiori di farina, impastala e fanne focaccia”. Dopodiché preparò un vitello buono, prese latte acido e latte fresco e offrì il pranzo agli ospiti. Questo pane divenne simbolo della promessa di Dio ad Abramo, la promessa di una grande discendenza nonostante Sara fosse molto avanti con l’età.
“Il pane dal cielo” di Mosè
Nel capitolo 16 del libro dell’Esodo si parla di un nuovo pane, questa volta dolce, preparato direttamente da Dio con la manna, un dolcificante naturale che apparve come uno strato di rugiada nel deserto. Quando lo videro gli israeliti chiesero cosa fosse e Mosè rispose loro: “è il pane che il Signore vi ha dato in cibo”.
“Il pane ai cereali” di Ezechiele
Nel libro di Ezechiele Dio comanda al profeta di cucinare un tipo di pane particolare che dovrà mangiare per 190 giorni: “prendi intanto grano, orzo, fave, lenticchie, miglio e spelta, mettili in un recipiente e fattene un pane… mangerai questo cibo in forma di una schiacciata d’orzo”. Questa ricetta propone una sorta di pane integrale a lunga conservazione ed è un pasto completo che combina sia i cereali sia i legumi.
“Il pane della consacrazione” di Aronne
Ancora, nel libro dell’Esodo si racconta la consacrazione sacerdotale di Aronne. Un rituale complesso con la preparazione di diversi cibi, alcuni utilizzati per i sacrifici, altri destinati agli invitati, come per esempio la focaccia preparata per accompagnare il piatto di agnello. La ricetta originale prevede: “Con il primo agnello offrirai un decimo di efa di fior di farina impastata con un quarto di hin di olio vergine e una libazione di un quarto di hin di vino”. Gli ingredienti per preparare la focaccia della consacrazione di Aronne sono solo 3: farina, olio e acqua.
“Il lievito e il pane azzimo” di Gesù
In presenza di Gesù, nei Vangeli, il lievito e il pane azzimo assumono una nuova veste. Se per gli israeliti il lievito aveva sempre avuto una connotazione negativa, per Gesù aveva invece un aspetto celestiale. Parlando ai suoi discepoli disse: “Il regno dei cieli è simile al lievito che una donna prende e nasconde in tre misure di farina, finché la pasta sia tutta lievitata”. Il pane azzimo cambia così di significato e passa dall’essere il pane veloce della fuga all’essere il pane quotidiano: nell’ultima cena diviene il corpo di Cristo, ovvero l’unico cibo che può saziare l’uomo: “chi mangia di questo pane, non avrà mai fame”.
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Chiara Bassi
Pane azzimo: ricetta per la Pasqua Ebraica
60 minuti
20 minuti
Facile
Forno
€
Ebraica
Ingredienti per 1 pane (4 persone)
- 300gr di farina 0
- 240 ml di acqua molto calda (quasi a ebollizione: alle prime bollicine si spegne)
Attrezzi
- 1 ciotola grande
- 1 spianatoia
- 1 teglia da forno
- carta da forno q.b.
- 1 forchetta
- 1 bilancia da cucina
Pane azzimo: ricetta facile per la Pasqua Ebraica
Passo 1. In una ciotola capiente inserire tutta la farina setacciata.
Passo 2. Riscaldare l’acqua in un pentolino fino a raggiungere quasi l’ebollizione. Versare quindi velocemente tutta l’acqua nella ciotola e amalgamare bene farina e acqua utilizzando inizialmente una forchetta.
Passo 3. Spostare l’impasto sulla spianatoia e impastare con le mani per almeno 10-15 minuti fino a creare un panetto omogeneo e compatto. Utilizzare in caso un cucchiaio di acqua per “lisciare” l’impasto.
Passo 4. Schiacciare la “palletta” dal centro verso l’esterno con il palmo della mano senza usare il mattarello, fino a creare un tondo largo circa 20-22 centimetri e alto circa 1 centimetro.
Passo 5. A questo punto con l’aiuto di una forchetta bucherellare l’impasto.
Passo 6. Accendere il forno a 150 gradi ventilato. Su una teglia inserire la carta da forno e sopra adagiare il pane. Infornare in forno già caldo nella parte centrale.
Passo 7. Il pane dovrà essere girato dopo 30 minuti di cottura.
Passo 8. A cottura ultimata avvolgere il pane con lo scottex e poi con una tovaglia di stoffa per farlo raffreddare e per eliminare l’umidità.
Una volta pronto può essere condito con il charoset, una salsa di frutta secca, e consumato per colazione.
Pane charoset: ricetta per la Pasqua Ebraica
Il charoset è un impasto molto denso e simboleggia l’argilla e la malta con cui gli ebrei costruivano i mattoni quando erano schiavi in Egitto. La sua dolcezza invece rappresenta la bellezza della libertà riconquistata dopo la fuga. Attualmente esistono diverse centinaia di versioni in base al Paese di provenienza.
40 minuti
10 minuti
Facile
Fornello
€€
Ebraica
Ingredienti per 4 persone
- 750 ml di acqua
- 200 g di uvetta
- 100 g di noci
- 10 prugne secche
- 10 fichi secchi
- 12 datteri secchi
- 50 ml di vino rosso dolce
- la punta di un cucchiaino di cannella in polvere
Attrezzi
- 1 tagliere
- 1 casseruola
- 1 coperchio
- 1 coltello
- 1 leccapentole
Pasqua ebraica: ricetta chasaret
Passo 1. Tritare grossolanamente tutta la frutta secca.
Passo 2. In una pentola inserire l’acqua inserire e tutta la frutta secca tranne le noci. Portare a ebollizione con la fiamma medio-alta. Quando il composto bolle abbassare la fiamma e far cuocere con il coperchio per circa 30 minuti. Mescolare di tanto in tanto con il leccapentole per evitare che la frutta si attacchi sul fondo.
Passo 3. Quando la frutta è molto morbida togliere la pentola dal fuoco e aggiungere il vino, la cannella e le noci.
Passo 4. Fare raffreddare e servire e temperatura ambiente. Servire il charoset in coppette accompagnato dal pane azzimo.
Il pane azzimo, il pane della storia
Il pane azzimo ha una grande storia da raccontare, non è semplicemente l’unione tra due ingredienti. È il primo pane che gli uomini hanno mangiato, è il compagno di viaggio verso la libertà, è un dono che è passato nel corso dei millenni dalla mano di un uomo nella mano di un altro uomo come segno di amore, di gratitudine, di vita, di unione tra uomo e uomo e tra uomo e divino.