Il pinot nero è un vitigno a bacca nera originario della Borgogna (Francia) che deve il suo nome alla forma di piccola pigna del suo grappolo, nonchè ai suoi acini fitti che ricordano proprio le “squame” di una pigna. Il vitigno pinot nero è coltivato in Italia soprattutto in Alto Adige e in Lombardia dove trova condizioni climatiche ideali per la produzione di vini spumanti bianchi o rosé e vini rossi straordinari. Nel 1838 in Alto Adige questa varietà di vite è stata registrata per la prima volta e sempre qui, nel 1894, viene descritta per la prima volta da Edmund Mach (fondatore dell’Istituto Agrario San Michele all’Adige). Si coltiva con successo anche in Piemonte, Friuli-Venezia Giulia e Toscana.
Pinot nero: caratteristiche
… della pianta
- Aspetto: foglia media, tondeggiante, per lo più trilobata, con seno peziolare a V e seni laterali assenti. La pagina superiore è bollosa e di colore verde scuro opaco. La pagina inferiore è aracnoidea e di colore verde chiaro. Picciolo medio o corto e glabro.
- Maturazione: metà settembre. Grappolo piccolo, cilindrico, spesso alato e compatto. Acino medio e sferoide. Buccia abbastanza spessa e consistente di colore blu-nero. Polpa succosa, dolce e di sapore semplice.
- Produttività: discreta.
- Vigoria: buona.
- Resistenza alle avversità: leggermente sensibile al marciume.
… del vino prodotto
Il pinot nero è un vitigno particolarmente adatto a lunghi affinamenti in bottiglia. A seconda delle zone e delle tecniche di vinificazione è utilizzato per elaborare grandi vini spumanti (Champagne) bianchi o rosé e vini rossi eleganti con un buon potenziale di affinamento in bottiglia (Borgogna).
- Esame visivo: bianco, rosa tenue con riflessi buccia di cipolla o rosso rubino trasparente a seconda della tipologia di vino prodotto.
- Esame olfattivo: intenso, elegante, fine, ampio. Tra i riconoscimenti: Tartufo, fungo porcino, pane tostato, foglia di tabacco, affumicato, cacao, ibisco, viola, ciliegia, arancia rossa, lampone, fragolina di bosco, vaniglia, chiodi di garofano, cannella e cioccolato al latte.
- Esame gusto-olfattivo: sempre fresco, morbido, abbastanza strutturato, con una grande spalla acida, potente, verticale e se rosso ha un tannino levigato.
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Pinot nero: zone di coltivazione
- Italia: (zone idonee e consigliate) Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Puglia, Valle d’Aosta e province di Belluno, Padova, Trento, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza; (zone idonee) Abruzzo, Alto Adige, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
- Mondo (in ordine di quantità): Francia (Borgogna; Champagne; Jura; Valle della Loira); Stati Uniti (California: Central Coast; Oregon); Germania (Baden; Pfalz; Württemberg); Italia; Nuova Zelanda (Isola del Sud: Central Otago, Marlborough); Australia (Australia Occidentale: Denmark; Victoria: Yarra Valley); Svizzera (Valais); Cile (Aconcagua: San Antonio Valley; Coquimbo: Limari Valley; Valle Centrale: Curicó; Cile Meridionale: Malleco).
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Pinot nero: vini italiani DOCG e DOC dove è ammesso
- DOCG: Alta Langa, Franciacorta, Oltrepò Pavese Metodo Classico.
- DOC: Abruzzo, Alto Adige o dell’Alto Adige (in tedesco Südtirol o Südtiroler), Assisi, Breganze, Casteggio, Colli Altotiberini, Colli Berici, Colli del Trasimeno o Trasimeno, Colli di Parma, Colli di Scandiano e di Canossa, Colli Martani, Colli Perugini, Colli Pesaresi, Colli Piacentini, Colli Tortonesi, Collio Goriziano o Collio, Contessa Entellina, Curtefranca, Friuli Colli Orientali, Friuli Grave, Friuli Isonzo o Isonzo del Friuli, Friuli Latisana, Garda, Lago di Corbara, Langhe, Lison – Pramaggiore, Lizzano, Menfi, Molise o del Molise, Monferrato, Monti Lessini, Oltrepò Pavese, Piemonte, Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese, Pomino, Rosso Orvietano o Orvietano Rosso, San Colombano al Lambro o San Colombano, San Gimignano, Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese o Sangue di Giuda, Sant’Antimo, Sicilia, Terre del Colleoni o Colleoni, Torgiano, Trentino, Trento, Valdadige, Valle d’Aosta o Vallee d’Aostee, Vicenza, Vigneti della Serenissima o Serenissima, Friuli o Friuli Venezia Giulia (Slovena Furlanjia o Furlanjia Juliska Krajna).
Conclusione
Sebbene il pinot nero sia un vitigno internazionale coltivato in tutto il mondo, sia il lavoro in vigna sia il lavoro in cantina che richiede è molto complesso. Questa difficoltà fa sì che ci siano sia un legame viscerale con il terroir sia una grande sensibilità all’andamento climatico e una conseguente grande variabilità d’annata, caratteristiche che hanno contribuito a costruirne la leggenda in Borgogna e nel mondo. Qui si producono i vini pinot nero pià famosi del mondo, dotati di un’eleganza, una complessità e una longevità straordinari. Il pinot nero, tuttavia, non smette mai di stupire in quanto è possibile trovarne infinite versioni e interpretazioni anche diversissime tra loro a seconda di dove e come viene prodotto e per questo è uno dei vitigni più interessanti da approfondire per un sommelier.
Fonti:
© Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, Catalogo Nazionale delle varietà di vite.
© Bassi C., Sommelier: il manuale illustrato, Cammeo DiVino, Monte Isola, 2022, pp. 167 -168
© Immagine di copertina: Wikipedia
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