Per la seconda tappa di questo viaggio alla scoperta di cantine di design ci spostiamo dalle dolci colline delle Langhe – Ceretto: il cubo della Cantina Bricco Rocche – a quelle del senese, più precisamente a San Casciano dei Bagni. Qui giace la Cantina Podernuovo a Palazzone progettata dallo studio Alvisi-Kirimoto per Giovanni Bulgari. Venticinque ettari al confine tra Umbria, Toscana e Lazio, al di fuori di qualsiasi tracciato vinicolo troppo noto, che ben manifestano il retaggio di famiglia del proprietario nella volontà di creare qualcosa di speciale, emozionante ed elegante: tecnicamente un gioiello. Un territorio che, non spiccando per nessuna denominazione eccetto quella del Chianti dei Colli Senesi DOCG, è esso stesso un diamante grezzo, scelto appositamente con spirito di sfida e ispirazione pionieristica per fare della sua indeterminatezza un punto riferimento nel panorama enologico italiano.
Podernuovo, Giovanni Bulgari: lavoro, paesaggio, architettura
Attraverso una raffinata ricerca lo studio di architettura Alvisi-Kirimoto dona vita a spazi di grande eleganza, risultato di un processo di profonda lettura del luogo, delle dinamiche produttive e delle istanze paesaggistiche. Viene attuata in questo modo una modifica dello spazio in modo semplice e discreto, figlia di una riflessione sul lavoro e sul tempo. Nascono così degli invasi semi-ipogei che vedono luce solo attraverso determinati scorci e prospettive, in cui l’inclusione nel terreno lascia misuratamente spazio alla meraviglia della luce, nello stesso rapporto di mutuo abbraccio ed esaltazione che esiste tra castone e pietra preziosa.
La volumetria è semplice, regolare, essenziale; massimizza senza inutili virtuosismi l’aspetto economico-produttivo, ma allo stesso tempo a dispetto di questa grande linearità, nega completamente la foggia di un edificio industriale ed assurge alla raffinatezza di una villa di campagna, uno spazio intimo che dialoga con i fianchi collinari, compenetra la natura, incornicia le vigne ed il paesaggio in quadri prospettici.
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Podernuovo, Giovanni Bulgari: eleganza materica
Il cemento faccia vista pigmentato a cotto senese trova nel pettine di quattro setti strutturali i suoi vettori di penetrazione nella collina, e le ampie vetrate terra-cielo che vanno a chiuderne i vani, fanno della natura la quinta scenica dominante in scorci di studiata elezione. I sistemi di ombreggiamento dal sapore industriale sono in lamiera forata leggera come mussola, e seguono piani orizzontali di scorrimento e proiezione all’esterno alternati a grandi porzioni di giardini pensili alberati.
All’interno la luce risulta sontuosa nella sua semplicità ed estremamente ponderata nel connotare i diversi spazi di produzione, distribuzione e degustazione.
Arredamento minimale e superfici autentiche come la terracotta ed il legno, completano l’elegante atmosfera degli interni, pienamente vissuta nel parterre designato per il grande tavolo da degustazione in una suggestiva posizione sospesa; un’ambiente di cerniera nel salto di quota tra vigne e botti che in un unico momento va ad abbracciare l’intera vita della cantina, nello spazio tra agricoltura e vinificazione e nel tempo di accoglienza degustazione e commiato.
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Chiara Bassi
Podernuovo, Giovanni Bulgari: i vini in breve
Sono sei le etichette prodotte dalla cantina Podernuovo a Palazzone per Giovanni Bulgari:
- Nicoleo: vino bianco senza denominazione da uve grechetto e chardonnay che fa 9 mesi di affinamento in parte in barriques e 5 mesi di invecchiamento in bottiglia prima di essere messo in commercio;
- Aliki: vino rosato IGT Toscana da uve merlot e malbec che affina 3 mesi sui lieviti e deve il suo nome all’ellenizzazione di Alice, madre di Giovanni Bulgari;
- Therra: vino rosso IGT Toscana da uve sangiovese, cabernet sauvignon e merlot che fa 10 mesi di affinamento in barriques e botti di rovere, 6 mesi di affinamento in cemento e 12 mesi di invecchiamento in bottiglia prima di essere messo in commercio;
- Argirio: vino rosso IGT Toscana da uve cabernet franc che fa 12 mesi di affinamento in barriques, 4 mesi di affinamento in cemento e 12 mesi di invecchiamento in bottiglia prima di essere messo in commercio;
- Sotirio: vino rosso IGT Toscana da uve sangiovese che fa 12-14 mesi di affinamento in botti di rovere da 1.000 litri e 20 mesi di invecchiamento in bottiglia prima di essere messo in commercio;
- G33: vino rosso IGT Toscana da uve sangiovese, merlot e petit verdot che fa 24 mesi di affinamento in barriques e 4 mesi di affinamento in cemento prima di essere messo in bottiglia a invecchiare.
Il progetto in breve
- Progetto: Alvisi Kirimoto + Partners
- Strutture: Esaprogetti e Tecno Studio
- Committenza: Paolo e Giovanni Bulgari
- Dove e quando: San Casciano dei Bagni, Siena, 2014
- Crediti fotografici: Fernando Guerra FG + SG, foto di copertina Domus